La popolazione dell’isola del Giglio è resistente al Covid-19, non si è ammalata eppure casi di contagio sull’isola ci sono stati e venivano tutti da fuori. Il fenomeno è stato studiato da un gruppo di ricercatori, coordinati da Paola Cornelia Maria Muti dell’Università di Milano.
“All’inizio non sapevamo come interpretare questa apparente resistenza al virus – spiega Muti -. La popolazione era stata già esposta al virus? Aveva, dunque, già sviluppato una propria difesa immunitaria? Con lo screening di massa abbiamo compreso che l’assenza di casi conclamati di Covid-19, successiva all’introduzione del virus nel contesto isolano, non sia verosimilmente attribuibile a un fenomeno di siero-protezione, ma ad altri fattori come il ridotto tasso di inquinamento atmosferico, le peculiari condizioni geoclimatiche e micro-ambientali, che potrebbero ridurre la carica virale del Sars-CoV-2 in fase aerea o limitarne l’infettività una volta avvenuta l’esposizione. Tra le varie ipotesi non sono da escludere neppure la genetica stessa della popolazione gigliese o il fatto che ad interessare l’isola sia stato un ceppo virale, caratterizzato da una ridotta virulenza. Si tratta di prime osservazioni scientifiche, che dovranno essere testate con nuovi studi”.