repubblica.it – Lentezza e aria pura. Alla scoperta dei Borghi del Respiro
Quindici comuni nel cuore dell’Appennino Centrale, tra Abruzzo, Alto Lazio e Umbria, da Amatrice a Nocera Umbra, riuniti in un patto, che mira a lanciare e rilanciare le piccole comunità dell’area, alcune sfregiate dai sismi degli ultimi anni. Paesi accomunati dall’eccellente qualità dell’aria, ieri testimoniata dai sanatori per la tubercolosi, oggi certificata da un comitato di pneumologi.
Ci sono Amatrice, o Nocera Umbra, che soffiata via la polvere dei terremoti oggi respirano a pieni polmoni. Ma anche Tione degli Abruzzi, Rocca di Mezzo, oppure Passignano sul Trasimeno e tanti altri, tutti borghi che hanno in comune soprattutto una cosa: l’aria buona, anzi buonissima.
Tanto che fra 15 piccoli paesi italiani è nato un “Patto per il respiro”, una opportunità per i territori e per chi vorrà viverli e “respirarli”. A questo patto, presentato oggi con una serie di eventi web, 1 agosto, aderiscono una serie di borghi di Abruzzo, Lazio e Umbria che hanno una straordinaria qualità in termini di salubrità ambientale e che puntano a un turismo sostenibili incentrato soprattutto sull’attenzione alla salute e al “benessere respiratorio di cittadini e ospiti”.
Se l’hanno chiamato “patto per il respiro” è perchè esiste alle spalle di questo progetto un comitato scientifico che si occupa concretamente del monitoraggio delle aree in questione e della salute dei cittadini. “Siamo pneumologi – ha spiegato Vincenzo Colorizio, componente del comitato scientifico – e questa iniziativa ci riporta alla nostra tradizione, quando i pazienti con tubercolosi si curavano negli ospedali sanatoriali con l’aria buona in Italia”.